Organici scuola, se queste sono le premesse...

Neanche il più drammatico anno scolastico della storia recente del nostro paese ha spinto il decisore politico a rivedere le proprie scelte in materia di personale scolastico

Per il prossimo anno scolastico l’organico di diritto assegnato ai 107 istituti della Provincia di Firenze vedrà la perdita di ben 27 posti e ben 33 saranno le classi che spariranno (secondo l’informativa fornita ai sindacati dall’Ufficio Scolastico).
E’ vero che siederanno sui banchi di scuola quasi 2500 studenti in meno, ma proprio anche a seguito di questa consistente riduzione sarebbe stato il momento di avviare un’importante operazione di rifinanziamento del sistema scuola, con la riduzione delle classi-pollaio (a parole da tutti deprecate) e l’aumento delle dotazioni organiche di docenti e personale Ata.
Senza contare poi che siamo ancora in piena emergenza sanitaria e che non sarà certo sufficiente l’attuale dotazione di posti aggiuntivi per l’adeguamento alle situazioni di fatto a permettere di mantenere il distanziamento, lo sdoppiamento delle classi e tutti gli altri provvedimenti faticosamente messi in piedi.
Partiamo quindi dalla trasformazione del cosiddetto organico Covid in ulteriore organico di fatto e avviamo un percorso che porti, una volta per tutte, a restituire alla scuola ciò che le è stato sottratto in anni e anni di depauperamento, nel frattempo attivando percorsi straordinari di stabilizzazione del personale precario per evitare il nuovo record negativo, previsto per il prossimo settembre, di 240mila cattedre coperte da docenti a tempo determinato.
La scuola italiana non può permettersi un altro annus horribilis come quello che si sta avviando a conclusione; è il momento di voltare radicalmente pagina.

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