riformapensioni

Le misure previdenziali adottate dal Governo Monti sono del tutto improprie ai fini della crescita economica del Paese e assolutamente ingiustificate dalla situazionespecifica del settore pensionistico pubblico. Il saldo attivo dell’INPS è, secondo l’ultimo dato disponibile del 2009, di ben 27,6 miliardi di euro.

Dovrebbero preoccupare il Governo le previsioni di un forte calo della copertura pensionistica, che prepara una crisi sociale devastante. Al contrario il Governo Monti si è preoccupato esclusivamente di far cassa e di smantellare la previdenza pubblica, alla quale sarà sempre più difficile accedere: i requisiti sempre più severi mal si conciliano con precariato e redditi medio-bassi. Il trattenimento in servizio di tanti lavoratori, con la cancellazione delle pensioni di anzianità e l'innalzamento dei requisiti anagrafici anche oltre i 70 anni, suona poi come irrisione nei confronti della massa crescente di giovani disoccupati. 

Il maxiemendamento al provvedimento sulla spesa pubblica su cui il Governo ha ottenuto la fiducia al Senato peggiora le condizioni di lavoro nei comparti della conoscenza, taglia ulteriori risorse agli istituti di ricerca pubblici, alle scuole e alle università, assesta un durissimo colpo alla contrattazione, licenzia migliaia di precari, colpisce duramente il diritto allo studio attraverso l'aumento delle tasse universitarie. 

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