riformapensioni

Le misure previdenziali adottate dal Governo Monti sono del tutto improprie ai fini della crescita economica del Paese e assolutamente ingiustificate dalla situazionespecifica del settore pensionistico pubblico. Il saldo attivo dell’INPS è, secondo l’ultimo dato disponibile del 2009, di ben 27,6 miliardi di euro.

Dovrebbero preoccupare il Governo le previsioni di un forte calo della copertura pensionistica, che prepara una crisi sociale devastante. Al contrario il Governo Monti si è preoccupato esclusivamente di far cassa e di smantellare la previdenza pubblica, alla quale sarà sempre più difficile accedere: i requisiti sempre più severi mal si conciliano con precariato e redditi medio-bassi. Il trattenimento in servizio di tanti lavoratori, con la cancellazione delle pensioni di anzianità e l'innalzamento dei requisiti anagrafici anche oltre i 70 anni, suona poi come irrisione nei confronti della massa crescente di giovani disoccupati. 

Il 5, 6 e 7 marzo 2012 si svolgeranno le elezioni per il rinnovo delle RSU. I lavoratori nel pubblico impiego potranno finalmente tornare a votare per scegliere i propri rappresentanti sindacali nei luoghi di lavoro. 

Siamo arrivati a questo appuntamento con oltre un anno di ritardo rispetto alla scadenza naturale, un ritardo causato da chi, sia tra le forze politiche ma anche tra quelle sindacali, non crede all’importanza della democrazia sindacale sul posto di lavoro, anzi la teme, e pensa che gli accordi si debbano fare col “padrone” del momento, ai vertici, tra chi “conta” o crede di contare.

La sola CGIL ha combattuto con pervicacia in questi mesi sostenendo con forza l’importanza delle RSU e riuscendo finalmente ad ottenere le date delle elezioni.

Il maxiemendamento al provvedimento sulla spesa pubblica su cui il Governo ha ottenuto la fiducia al Senato peggiora le condizioni di lavoro nei comparti della conoscenza, taglia ulteriori risorse agli istituti di ricerca pubblici, alle scuole e alle università, assesta un durissimo colpo alla contrattazione, licenzia migliaia di precari, colpisce duramente il diritto allo studio attraverso l'aumento delle tasse universitarie. 

Il giorno 8 maggio si è tenuto il previsto incontro tra segreteria CGIL (presente Nicola Nicolosi) ed Flc (dipartimenti politiche retributive e vertenziali, politiche previdenziali e università) al fine di condividere con la CGIL il prosieguo della vertenza sulla trattenuta del 2,50% dopo che le confederazioni CGIL, CISL e UIL avevano convenuto, in accordo con le rispettive categorie, di chiedere un incontro al governo al fine di rivedere l'accordo quadro nazionale Aran−OO.SS. del 29.07.1999 (accordo poi recepito dal dpcm del 20.12.1999 che ha introdotto la trattenuta del 2,50%).

​Via Pier Capponi 7, 50132 Firenze · firenze@flcgil.it · tel. +39 055 5036 249 | http://www.flcfirenze.it - http://www.facebook.com/flc.cgil.firenze

Cerca nel sito