Per la scomparsa dei contratti precari

    Lapide per contratti precari

    Morte di un contratto precario

    Durante la notte, davanti ad alcune scuole di Massa sono comparsi dei manifesti che annunciano la “morte”, il 30 giugno,  del contratto di lavoro dei precari della scuola. E’ una data significativa quella del 30 giugno per i molti che si ritrovano disoccupati dopo aver contribuito a far funzionare la scuola, oltretutto in condizioni di lavoratori di serie B.

    Pur avendo gli stessi doveri dei dipendenti a tempo indeterminato, i precari non godono degli stessi diritti: non possono fruire di permessi per malattia superiori a trenta giorni, pena la perdita del posto di lavoro, e in questi trenta giorni percepiscono una retribuzione ridotta fino al 50%; non hanno diritto ai permessi retribuiti per motivi di studio né si vedono corrisposto il corrispettivo in denaro delle ferie non godute proprio a causa della conclusione del contratto al termine dell’attività didattica.
    Oltre a lavorare in condizioni non eque, i precari devono anche districarsi tra i continui mutamenti di modi e tempi di reclutamento, una vera e propria giungla di abilitazioni, corsi e graduatorie nella quale si muovono attualmente più di seicentomila persone. C’è chi, per raggiungere il traguardo della stabilizzazione, è costretto a lavorare sottopagato o addirittura a provvedere direttamente al pagamento dei contributi, come avvenuto in alcune scuole private, per poter guadagnare punti spendibili nelle graduatorie.
    Paradossale è poi che tale situazione violi la direttiva europea 70 del 1999 che impedisce la reiterazione di contratti a termine per più di tre anni e di conseguenza esponga l’Italia al concreto rischio di sanzioni da parte della Corte di Giustizia Europea che ha intrapreso una procedura di infrazione nei confronti del nostro paese. Chi sarà a pagare, ancora una volta?
    L’annosa e dolorosa vicenda dei precari della scuola deve trovare una soluzione, a tutela sia dei lavoratori sia della qualità del sistema educativo pubblico.
    Sballottati da una sede di lavoro all’altra, però, spesso i precari hanno difficoltà a organizzarsi per far sentire la propria voce. Per questo FLC CGIL invita i precari della conoscenza ad aderire al proprio Coordinamento dei precari per organizzare le prossime iniziative di sensibilizzazione e di lotta. Per informazioni è possibile contattare il coordinamento all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., o alla pagina Facebook di Flc Cgil Lucca Massa Carrara.

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