Pagamento precari della scuola, molti attendono ancora gli stipendi. La FLC CGIL Livorno diffida il MIUR
A tutt’oggi i precari della scuola, che hanno assunto servizio dal 1 settembre 2015 , stanno subendo l’ennesimo “disservizio” che dimostra quanto da noi sostenuto: tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare! Tra proclama trionfalistici e reale situazione c’è un abisso disorganizzativo che ha gravi ripercussioni sul lavoro delle scuole e dei suoi addetti.
Spieghiamoci meglio: numerosi precari, sia docenti che ATA, ci segnalano che a tutt’oggi non hanno ricevuto lo stipendio ed è facile capire come tutto ciò sia vergognoso. Il lavoro si paga, le famiglie e le persone single hanno impegni di vita che debbono essere onorati. Abbiamo situazioni di precari che viaggiano, anche per e dall’Elba e Capraia. Sostengono spese che non vengono considerate e, per quanto riguarda gli ATA, non usufruiscono nemmeno della mensa che invece per contratto dovrebbe essere fornita.
Esiste una spiegazione tecnica ed una politica.
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Pagamento precari della scuola, molti attendono ancora gli stipendi. La FLC CGIL Livorno diffida il MIUR
A tutt’oggi i precari della scuola, che hanno assunto servizio dal 1 settembre 2015 , stanno subendo l’ennesimo “disservizio” che dimostra quanto da noi sostenuto: tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare! Tra proclama trionfalistici e reale situazione c’è un abisso disorganizzativo che ha gravi ripercussioni sul lavoro delle scuole e dei suoi addetti.
Spieghiamoci meglio: numerosi precari, sia docenti che ATA, ci segnalano che a tutt’oggi non hanno ricevuto lo stipendio ed è facile capire come tutto ciò sia vergognoso. Il lavoro si paga, le famiglie e le persone single hanno impegni di vita che debbono essere onorati. Abbiamo situazioni di precari che viaggiano, anche per e dall’Elba e Capraia. Sostengono spese che non vengono considerate e, per quanto riguarda gli ATA, non usufruiscono nemmeno della mensa che invece per contratto dovrebbe essere fornita.
Esiste una spiegazione tecnica ed una politica.
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Sabato 24 ottobre 2015 a Firenze, si è svolta l’assemblea unitaria delle RSU presso la bellissima aula Battilani dell’Università di Firenze che prende il nome dalla Compagnia dei Battilani, ossia dei Ciompi, alla testa dei quali Michele di Lando il 24 giugno 1378 promosse la famosa rivolta, detta il Tumulto dei Ciompi. I Ciompi erano i salariati soprattutto del settore della lavorazione della lana (addetti alla pettinatura e alla cardatura), che rappresentavano uno dei gradini più bassi della scala sociale dell'epoca. Significativa quindi anche la scelta del luogo in un momento in cui si stanno mettendo in discussione la storia e le conquiste democratiche dei lavoratori/trici.
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Dopo la Buona Scuola, la Nuova Università: il Governo continua nel suo piano di destrutturazione dell'istruzione pubblica.
Francesca Puglisi, responsabile nazionale della scuola del PD, sta lavorando al progetto di Nuova Università e si è premurata di dichiarare che “gli atenei del futuro obbediranno a regole di budget con relativi controlli. E basta.” Sulla privatizzazione, insiste, “ci sono due scuole di pensiero: una che prevede di tramutare immediatamente tutte le Università in Fondazioni. Lo potremmo fare domattina. L'altra, che vuole arrivare allo stesso risultato, intende abrogare tutti i vincoli legati alla pubblica amministrazione.”
Una totale deregolamentazione, che mette a rischio la stessa sopravvivenza di diversi atenei (soprattutto nel Sud) e che significa per il personale (docenti e ricercatori compresi) lo stravolgimento del quadro normativo a cominciare dall'applicazione del contratto a tutele crescenti, cioè del Jobs Act. In questa ipotesi, il personale infatti non rientrerebbe più nello stato giuridico pubblico; vale la pena ricordare che nelle fondazioni il contratto più applicato è quello del commercio, che comporterebbe evidenti ricadute sull'orario (40 ore settimanali) e sul salario.
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