La FLC CGIL Pisa organizza un incontro con i candidati a Rettore dell'Università di Pisa in videoconferenza all'indirizzo https://meet.google.com/bvv-jyic-riz
il giorno Lunedì 6 giugno 2022 alle ore 15
La FLC CGIL Pisa organizza un incontro con i candidati a Rettore dell'Università di Pisa in videoconferenza all'indirizzo https://meet.google.com/bvv-jyic-riz
il giorno Lunedì 6 giugno 2022 alle ore 15
I segretari generali di Cgil e Uil illustrano le ragioni dello sciopero. Landini: “Nella manovra del governo si aiutano i redditi più alti: un errore molto grave. Devono confrontarsi con noi”.
"È uno sciopero per ottenere dei risultati. Uno sciopero di merito che pone dei problemi al governo, per cambiare nel modo giusto questo Paese": Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, oggi in conferenza stampa con il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri. I due hanno illustrato le ragioni dello sciopero generale del 16 dicembre con manifestazione nazionale a Roma, dal titolo "Insieme per la giustizia".
Deliberate le assunzioni di 30 lavoratrici e lavoratori
Venerdì 29 giugno, il Consiglio d'Amministrazione dell'Università di Pisa ha deliberato l'assunzione di 30 lavoratrici e lavoratori ai sensi dell’articolo 20 del Dlgs. 75/2017. Si tratta di nove tecnici-amministrativi e quattro Cel applicando il comma 1; mentre diciassette operai agricoli saranno assunti in base al comma 2, sanando una vergognosa discriminazione che era iniziata nella seconda metà degli anni Novanta.
Si tratta di una prima importante tranche di una stabilizzazione fortemente voluta dalla FLC CGIL di Pisa a partire dall’autunno 2017 in applicazione della "legge Madia". Ovviamente rimangono ancora fuori altre unità di personale tecnico-amministrativo-bibliotecario e Cel, per le quali continueremo a premere e ad insistere con forza per la loro immissione in ruolo. Per fortuna, ai sensi del comma 1, si tratta di poche persone, in virtù del reclutamento avvenuto per concorso dalla fine del 2013 in poi, anche per nostro stimolo, grazie al quale sono state assunte circa 150 unità di personale tecnico-amministrativo e bibliotecario, riducendo così la piaga del precariato.
Il Consiglio di amministrazione dell’ateneo pisano ha anche stanziato le risorse per la progressione di carriera di ventidue ricercatori a tempo indeterminato in possesso dell’abilitazione scientifica nazionale da associato, in scadenza, recependo così un invito della FLC CGIL di Pisa che ha svolto un’intensa attività nei mesi scorsi per affrontare questa urgenza.
La notizia sul sito di FLC CGIL nazionale: http://www.flcgil.it/regioni/toscana/pisa/universita-di-pisa-prime-stabilizzazioni-e-progressioni-di-carriera.flc
Giovedì 30 aprile 2020 abbiamo assistito ad un simulacro di confronto sindacale. Il Magnifico Rettore è evidentemente abituato alle dichiarazioni alla stampa e non ama essere messo in discussione. Ne abbiamo avuto una rappresentazione dopo l’intervento del Coordinatore della RSU. Marco Billi aveva esposto tutte le criticità dell’avvio della fase 2 nell’Ateneo, aveva lamentato il mancato coinvolgimento delle Rsu e delle Organizzazioni sindacali nella definizione del protocollo sulla sicurezza nell’Università di Pisa, come disposto dai protocolli nazionali e dal Contratto collettivo nazionale, che ne fa materia di contrattazione.
La FLC CGIL conferma di essere il primo sindacato negli atenei pisani.
Alla chiusura dei seggi per il rinnovo delle rappresentanze sindacali unitarie che ha visto coinvolto il personale tecnico, amministrativo di tutti e tre gli atenei cittadini, la FLC CGIL conta su un sostegno ampiamente maggioritario: 759 voti su un totale di 1313, pari al 57,81%. Malgrado il contratto sottoscritto, dopo nove anni di blocco contrattuale e stipendiale, non abbia pienamente soddisfatto le richieste sindacali e abbia lasciato insoddisfatte le esigenze retributive del personale, con la media stipendiale più bassa di tutto il settore del pubblico impiego, le lavoratrici e i lavoratori hanno confermato il proprio sostegno alla nostra organizzazione, unica ad aver deciso di consultare gli stessi lavoratori prima di sottoscrivere definitivamente il contratto.
Le politiche governative, uguali pur cambiando gli esecutivi, si sono caratterizzate per l’assenza di politiche finalizzate al finanziamento del sistema dell’istruzione e della ricerca pubblica. Nessuno pare si sia posto il problema della progressiva deindustrializzazione del nostro paese e della marginalizzazione della sua economia a livello europeo e mondiale. Per invertire la tendenza è fondamentale che la formazione e la ricerca diventino prioritarie. Solo investendo nella formazione dei giovani e nella ricerca possiamo garantire al nostro paese un futuro differente da quello che gli ultimi governi gli hanno imposto. Dobbiamo competere sull’innovazione, non sul taglio al costo del lavoro. Dobbiamo competere sullo sviluppo di produzioni di altà qualità, non sulla precarizzazione e sull’incertezza.
Per questo riteniamo questo risultato un fatto estremamente significativo della fiducia e del sostegno che ci accordano le lavoratrici e i lavoratori degli atenei.